Anna Ammirati è non vedente. Un progetto della Biennale l’ha coinvolta come guida della città. Venezia non l’ha mai vista ma ne conosce i rumori, le superfici, gli odori; e come tutto questo è cambiato nel tempo.
Anna Ammirati è non vedente. Un progetto della Biennale l’ha coinvolta come guida della città. Venezia non l’ha mai vista ma ne conosce i rumori, le superfici, gli odori; e come tutto questo è cambiato nel tempo.
Il distretto della gomma del Sebino produce tre miliardi di guarnizioni all’anno, per un fatturato di un miliardo e mezzo di euro. Dietro questi numeri ci sono intere famiglie di extracomunitari che da casa fanno la sbavatura a mano alle guarnizioni. Sottopagate e a cottimo. Abbiamo passato una giornata di “lavoro” con una di queste.
Il movimento LGBTI si è sempre presentato in maniera positiva, colorata, festosa. Ma all’ombra della bandiera arcobaleno c’è una zona oscura, ignorata. Quella della violenza nelle relazioni lesbiche. A Bologna, un gruppo di attiviste gestisce la “Linea lesbica antiviolenza”. Abbiamo incontrato due di loro.
Con i suoi cinquanta componenti, un terzo di tutti quelli presenti sul suolo nazionale, la comunità tuareg di Pordenone è la più grande in Italia. Siamo stati nei loro luoghi e nelle loro case.
Moreno Miorelli è un poeta. Negli anni ’80 è stato coinquilino di Andrea Pazienza. Oggi organizza un festival, a Topolò, un luogo di confine. Lì l’abbiamo incontrato.
Novazza è una piccola frazione del comune di Valgoglio, in alta Val Seriana (BG). Conta 177 abitanti, una chiesa, un campo sportivo, un centro di aggregazione, una miniera con un giacimento di uranio da 1.500 tonnellate, che è il più importante d’Italia.
San Polo è un quartiere nella periferia di Brescia. La torre Cimabue si trova qui: 196 famiglie, 45 lingue diverse. Per la stampa locale è luogo di degrado, disagio e paura. Ci siamo stati per capirne di più, accompagnati da Saber, il portinaio.
Sergio Ragni colleziona da decenni tutto quello che riguarda Gioachino Rossini. Vive in un distinto appartamento, con vista sul mare e sul Vesuvio. E quando dorme, si corica nel letto che fu di Isabella Colbran, la prima moglie del grande compositore.
Abbiamo trascorso una giornata di lavoro nel centro di accoglienza richiedenti asilo di Botta di Sedrina, in provincia di Bergamo.
(Una storia in collaborazione con Laboratorio Triciclo)
Piero Terracina fu tra i primi, negli anni Ottanta, a portare l’esperienza della Shoah fuori dalla memoria personale per farla entrare nella memoria pubblica. Lo abbiamo contattato e incontrato nella periferia collinare di Roma, dove vive, per provare capire come si racconta l’irraccontabile.