È giusto che finisca così


All’interno:

  • 10 reportage narrativi
  • 1 reportage fotografico a colori
  • un’unica vertigine in 11 capitoli


Madre e figlia ritrovate senza vita nel loro appartamento, a Roma: questo è l’inizio.
Madre e figlia, con i tre cagnolini, ritrovate senza vita nel loro appartamento, a Sesto San Giovanni: questa è la fine.

In mezzo ci sono il racconto-testimonianza di un’autrice anonima finita per una settimana in un reparto psichiatrico. La storia del dottor Antonio Russo, un urologo di Napoli che è il più grande collezionista italiano di Barbie. Uno scalo al Lido di Venezia, per conoscere Roberto Saoner, custode (e figlio del custode) del Palazzo del Cinema di Venezia. Poi, lungo il Piave, i “recuperanti”, che da decenni raccolgono residuati bellici. Un reportage dal paradiso artificiale di Rosignano Solvay. L’incontro su un treno, con un ragazzo che lavora a bordo dei transatlantici ed è un cacciatore virtuale. Un viaggio sulle tracce del lupo, in Valchiusella. L’amore e il suo naufragio, tra le pareti di una grande casa in Toscana.

E poi 64 pagine di fotografie a colori, di Mattia Balsamini, inviato in una casina nei Monti Pisani, dove una donna raccoglie e custodisce decine e decine di oggetti, residui delle vite degli altri.


Un libro di storie vere che s’innestano una nell’altra.
Un esperimento senza precedenti.
“È giusto che finisca così” è il primo dei “Libri della vertigine”.


Gli autori e le autrici:
Anonima
Bartolomeo Cafarella
Giulia Callino
Francesca Mattei
Valerio Millefoglie
Alessandro Monaci
Martino Pinna
Maria Giulia Prizzitano
Stefano Valenti

Le fotografie:
Mattia Balsamini


Direzione editoriale: Nicola Feninno
Photoediting: Chiara Generali, Michele Perletti
Grafica: Studio Temp


272 pagine, copertina con spioncino